Territorio del Parco
Il territorio del Parco Culturale Giuseppe Dessì è compreso tra le Province del Medio Campidano e quella di Carbonia Iglesias e si trova nell’area della Sardegna del sudovest.
La zona, che in parte, durante il periodo dei Giudicati, rientrava nell’antica curatoria di Gippi, è denominata dallo scrittore, nelle sue opere, “Parte d’Ispi”. Forse il nome gli è stato suggerito proprio dalla denominazione dell’antica curatoria o forse nasce da altre suggestioni.
Elemento catalizzante, che infonde a tutti i comuni del Parco un minimo comun denominatore e ne fa un unicum all’interno del quale coesistono molteplici e singolari realtà, è il loro appartenere alla zona del massiccio del Linas. Geograficamente si tratta di un territorio vario e diversificato che dalle zone interne del Linas su cui ricadono in particolare Villacidro, Gonnosfanadiga e Fluminimaggiore si sposta verso il mare attraversando Guspini, San Gavino, fino ad arrivare alle coste di Arbus e di Buggerru.
L’immaginario dello scrittore si muove e spazia tra il ricco patrimonio ambientale, la cultura, le tradizioni, la storia e “preistoria” che fanno dell’isola un mondo affascinante e a tratti misterioso; quei luoghi, apparentemente fantastici, arricchiti dalla “magia” letteraria e quelle emozioni e suggestioni si possono ancora oggi rivivere nei paesi del Parco.
La geografia e la geologia di questi luoghi offre generosi spettacoli naturalistici e ambientali di grande suggestione, su tutto domina il sistema montuoso del Linas, secondo complesso dell’isola di Sardegna, ricco di un vasto patrimonio boschivo e di specie autoctone. Qui sono ancora presenti specie di flora e fauna, ormai rare, gelosamente nascoste, arrampicate tra le alte guglie granitiche, come maestosi esemplari di aquile reali e l’Helicrysum montelinasanum.
La geologia qui ha dettato leggi fortissime: l’interno è fortemente caratterizzato dalle montagne e dalle attività produttive tradizionali: allevamento, legnatico, pastorizia, agricoltura, ecc che da essa derivano e ad essa sono indissolubilmente legati: l’area costiera è, invece, legata alla pesca, alle spiagge, alle attività turistiche, ma ancor più, alla ricchezza delle risorse del sottosuolo e alle attività estrattive che hanno lasciato tracce profonde e ben visibili. Alcune delle più importanti miniere della Sardegna (Montevecchio, Ingurtosu, Buggerru), tante volte raccontate dal Dessì nelle sue pagine, si trovano nella zona e fanno parte, a buon diritto, dell’offerta culturale e turistica del Parco.
Tale offerta è ricca e varia di risorse, di luoghi e di contenuti culturali: piccoli, ma originali e singolari musei, siti archeologici, siti minerari, tradizioni e costumi, canti e balli, religiosità e ritualità contadina, feste tradizionali, produzioni artigiane tra le più varie (oro, gioielli, cestini, ceramiche, coltelli, sugheri, legno, ecc), prodotti agroalimentari (olio, olive, zafferano, arance, pesche, ciliegie, pane, dolci, carni e insaccati, formaggi…), siti ambientali di straordinaria importanza, siti di archeologia mineraria…tutto fa parte di un sistema cultura che è anche e soprattutto il Sistema Parco.