La storia e il centro storico

Numerosi rinvenimenti archeologici testimoniano la presenza ininterrotta dell’uomo in questo territorio sin dal periodo neolitico.

Importanti e significativi i ritrovamenti di età nuragica e successivamente di età romana: molti i resti di nuraghi presenti in tutto il territorio, diverse necropoli romane tra cui una nell’attuale centro abitato, resti di terme in prossimità del rio Leni, insomma tracce e segni che evidenziano l’alta frequentazione del luogo.

Notizie documentarie certe del centro si hanno a partire dal 1400, grazie ad un documento d’archivio in cui è attestata la presenza di un gruppo di famiglie che abitavano quella che oggi è la parte più antica del paese, il Rione Castangias.

Durante il periodo giudicale, il Medioevo sardo, Villacidro faceva parte del Giudicato di Cagliari e della Curatorìa di Parte Ippi, nome che ha, probabilmente, ispirato lo scrittore Giuseppe Dessì, che definisce Parte d’Ispi, la zona di Villacidro e dintorni.

Le vicissitudini della cittadina seguono quelle dell’ex Giudicato, che dalla dominazione pisana passa a quella aragonese e spagnola poi. In epoca spagnola il Marchese Brondo acquistò il feudo dalla Corona e stabilì la sua dimora presso l’attuale palazzo vescovile, allora palazzo Brondo.

Nel periodo spagnolo e in quello sabaudo la cittadina ha conosciuto così un periodo di sempre maggiore sviluppo che è culminato con l’elezione di Villacidro a capoluogo di provincia nel 1807. Il Settecento e l’Ottocento furono per Villacidro epoche di grande crescita come testimonia anche la realizzazione della fonderia Mandel, attivata per lavorare i minerali estratti in tutto il bacino dell’Iglesiente e del Guspinese-Arburese.

Successivamente, la cittadina non hai mai smesso di avere un ruolo importante e significativo per tutto il territorio. Il grande dinamismo economico, la posizione privilegiata e la ricchezza delle sue risorse hanno sempre assegnato a Villacidro un ruolo notevole, sia dal punto di vista economico e produttivo che culturale e turistico.

Stile ottocento

Il centro storico di Villacidro conserva ancora eleganti edifici e palazzotti ottocenteschi testimonianza di uno stile che ha profondamente segnato l’architettura di quel periodo.

Particolarmente evidenti i caratteri dello stile Liberty che, molto decorativo, si basava su invenzioni stilistiche che non avevano più nulla in comune con gli stili del passato.

Fu un movimento stilistico che coinvolse il gusto di un’intera epoca, la bell’Epoque, che caratterizzò l’Europa fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Esso nacque proprio in ambito architettonico grazie al belga Victor Horta. 

Dal Belgio questo nuovo stile si diffuse in tutta Europa, prendendo vari nomi, che ne sottolineavano in ogni caso il carattere di novità: Liberty in Inghilterra, Art Nouveau in Belgio, Jugendstil in Germania, Modernismo in Spagna. In Italia, prima che si affermasse l’attuale denominazione, fu chiamato stile Floreale, poiché le decorazioni ricordavano soprattutto motivi vegetali.

In Sardegna, al contrario di altre mode e tendenze, il Liberty arrivò quasi subito portato da ingegneri e costruttori al seguito degli imprenditori soprattutto minerari.  In Sardegna sono numerosi gli elementi decorativi realizzati secondo il nuovo gusto dell’epoca, sia in edifici pubblici che privati. Nelle città cominciarono a sorgere palazzine e ville con un’attenzione particolare alle linee e ai decori, ma anche strutture pubbliche come i mercati o le stazioni furono interessati dalla nuova moda.

Il Liberty coinvolse, oltre l’architettura, soprattutto la produzione di oggetti d’arredamento a livello industriale. Si può dire che proprio con lo stile Liberty nacque quello che poi viene definito industrial-design.

Anche nella cittadina di Villacidro cominciarono in quel periodo a sorgere palazzine e ville con un’attenzione particolare alle linee e ai decori, ma anche edifici pubblici come il Lavatoio che furono concepiti secondo le nuove linee architettoniche.

La maggior parte di queste case si affacciano, con i loro caratteristici balconi riccamente decorati, nella via Roma, un tempo la via principale del paese, o nelle piazze più importanti. Ne sono un esempio la casa del professor Todde in via Roma che traeva ispirazione dalle abitazioni dell’agiata borghesia toscana: essa ha subito alcune modifiche, nel corso degli anni, che ne hanno alterato l’aspetto originario ma non hanno cancellato la sua particolarità ed eleganza.

Sempre sulla via Roma, si affaccia la casa della famiglia Dessì-Fulgheri e i numerosi palazzotti dai quali i loro proprietari assistevano alle corse dei cavalli e alle pariglie che un tempo animavano la strada durante le feste.

Altro elegante esempio è la casa che oggi ospita il Caffè Letterario, nella piazza Zampillo, appartenente alla famiglia Cogotti, influente e ricco casato della comunità villacidrese di fine Ottocento e della prima metà del Novecento.

Scorci di storia nel centro storico

Villacidro conserva un caratteristico centro storico con antiche stradine tortuose, pittoresche scalette e splendidi angoli dal sapore antico capaci di suscitare indimenticabili suggestioni ricche di fascino letterario e di vita vissuta.

Passeggiare per le sue strade, ripercorrendo le pagine di Paese d’ombre, de Il disertore, di San Silvano (alcune delle opere principali dello scrittore Giuseppe Dessì), può essere un modo accattivante e singolare per scoprirne gli angoli più suggestivi, percepirne il valore intrinseco, umano e letterario, ritrovando le atmosfere respirate nei romanzi.

Il nucleo originario del paese nasce nei pressi del Rio Fluminera che divideva in due parti il centro abitato. Sono tuttora ben visibili le articolazioni in più rioni che dalla piazza centralePiazza Santa Barbara, si diramano nelle diverse direzioni: il rione Seddanus, il rione Sant’Antonio, il rione Castangias, il rione Lacuneddas e il rione Frontera de sa Mitza.

Assai caratteristico il rione Castangias che rappresenta la parte più antica del paese, dove si concentrano, attualmente, gli edifici e le costruzioni più caratteristiche del centro storico, con stradine strette in acciottolato, piccole case in pietra proprio a ridosso di Monti Omo e Monte Cuccureddu, stretti vicoli e numerose scalette che con un continuo altalenare tra i vari livelli collegano viuzze e case.

Antiche croci custodiscono l’accesso ai quartieri e ai rioni e accolgono chiunque entri a Villacidro come segno di saluto e di augurio.

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