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Le antiche tradizioni agropastorali

Villacidro ha una tradizionale economia agro-pastorale, molto legata alle risorse locali e della montagna in particolare, con allevamenti suini, ovini e caprini.

Villacidro ha una tradizionale economia agro-pastorale, molto legata alle risorse locali e della montagna in particolare.

È ancora oggi ampiamente diffusa la pratica dell’allevamento suino, ovino e caprino, facilitato dai floridi pascoli della zona pianeggiante e da quelli di montagna che danno alle carni, al latte e ai formaggi particolare pregio e sapore.

In passato, era particolarmente diffuso l’allevamento del suino allo stato brado, pratica ormai in disuso in molti paesi della Sardegna, ma oggi riproposta a Villacidro soprattutto nelle aree di montagna.

Alcuni allevamenti della zona, custodiscono una delle più preziose biodiversità animali dell’isola, il suino di razza sarda dalle carni particolarmente pregiate che attualmente si sta cercando di valorizzare attraverso manifestazioni e fiere dove le sue prelibate carni e i loro derivati vengono offerti per la degustazione in profumati arrosti e caratteristici piatti della tradizione gastronomica locale che fa abbondante uso di carni e derivati.

È tuttora possibile, in alcune zone montane, incappare in antichi ovili e allevamenti di suini e di caprini e non è raro incontrare placidi maiali che pascolano liberamente tra i boschi o capre che animano le rocce e le guglie più irte con il loro manto colorato e con lo scampanellio inconfondibile.

Sono numerosi i prodotti derivati: dal latte ai formaggi tradizionali, dai salumi e insaccati confezionati secondo pratiche antiche a quelli più innovativi come il profumato prosciutto di pecora o di capra.

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I formaggi più buoni che io abbia mai mangiato. Abbiamo trovato i veri sapori di questa terra meravigliosa.

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Ottimi prodotti della gastronomia sarda. Prosciutto crudo veramente divino, eccellenti salumi e divini formaggi.

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Prodotti di qualità, ricercati, a prezzi giusti, per chi vuole ritrovare i sapori della propria terra e per i turisti che vogliono i veri prodotti tradizionali sardi.

Parole d'Autore

A gennaio, nelle mattine chiare e fredde una pianta che sovrasta la siepe gli dava qualche oliva nera per tingere di sanguigno la fetta di pane dorata con il suo succo amaro e salutare. In autunno arrostiva qualche fungo, qualche lumaca. Tutt’intorno, a giro d’orizzonte, non c’era un’anima.

Io ricordo la sua logora bisaccia, le sue dure mani sugherigne dalle unghie spaccate come quelle della pecora, ricordo il candido tovagliolo di lino e la fetta di pane così delicatamente abbrustolita e saporosa, che il vecchio mi offriva, se io capitavo a passar di là con mio padre qualche volta.

(Giuseppe Dessì, Paese d’ombre)

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