Dettaglio luogo

Palazzo Vescovile

Veduta dall'alto

Un tempo dimora dei marchesi Brondo, signori di Villacidro dal 1594 al 1694, il Palazzo ha avuto numerose destinazioni e rimaneggiamenti.

La salubrità del paese, ispirò Mosignor G. M. Pilo, vescovo della Diocesi di Ales, che nel 1767 lo acquistò per farne una residenza estiva e sfuggire alla malaria che imperversava nei paesi pianeggianti.

Tra il 1807 i1 il 1814, quando Villacidro era capoluogo di Provincia, la struttura fu destinata a Prefettura e fu dotata di un carcere utilizzato fino alla metà del secolo scorso. Nel 1932 divenne, infine, seminario vescovile e tuttora mantiene tale funzione. La sua imponenza, alcuni dettagli architettonici, la fontana della corte interna, gli affreschi di alcune sale e dell’androne e gli ampi giardini ricchi di alberi e la sua centralità ne fanno ancora oggi un punto di riferimento importante che tante volte ha ospitato eventi culturali di notevole importanza.

Nonostante il suo, attuale, ridotto utilizzo, la grande strutture è un fondamentale punto di riferimento per i villacidresi e per chiunque visiti la cittadina. Il Palazzo vescovile è in prossimità della centralissima piazza Santa Barbara e del Lavatoio a cui è collegato da un’antica scala in acciottolato che conduce davanti ad uno stretto viottolo, anch’esso in acciottolato che conduce all’interno del Lavatoio dopo aver costeggiato la massiccia struttura del Mulino Cadoni.

Cartina geografica

Parole d'Autore

…Il bersaglio poteva essere la banderuola di ferro di uno dei tanti comignoli del Palazzo arcivescovile che, colpita, girava all’impazzata emettendo un lamentoso cigolìo che si udiva anche da casa Fulgheri.

(Giuseppe Dessì, Paese d’ombre)