Buggerru

Parlare di Buggerru significa parlare di miniere, di minatori e di mare. Il paese nacque nel 1864, attorno alle attività della miniera di Malfidano e divenne, ben presto, un centro estrattivo conosciuto a livello internazionale.

I segni della sua storia sono indelebili e regalano un particolare fascino al borgo che si presenta circondato dalle imponenti strutture minerarie, tenacemente aggrappato ai costoni della valle del Canale Malfidano e splendidamente affacciato al mare.

Piccole case addossate l’una all’altra richiamano le fatiche di un mondo sommerso, raccontato da ogni angolo di strada e da ogni piazza: il Museo Civico, dedicato alla storia degli uomini che hanno vissuto immersi nella fatica del lavoro in miniera; la Galleria Henry, imponente esempio di ingegneria mineraria che si affaccia sulla scogliera e sul paese; la silenziosa Laveria Malfidano adiacente alla spiaggia; il Monumento dello scultore Pinuccio Sciola dedicato ai minatori caduti il 4 settembre 1904 durante il tristemente noto Eccidio di Buggerru. Oggi, Buggerru riscatta il suo passato di lavoro e fatica e si propone quale meta culturale e turistica.

Imponenti falesie connotano profondamente il paesaggio costiero e si alternano ad estese spiagge come quella di San Nicolò e di Portixeddu, circondata da una rigogliosa vegetazione che ricopre le dune intorno e interrotta solo dal corso del fiume Mannu che raggiunge il mare attraverso l’arenile. A poca distanza dal borgo, la costa regala altre suggestioni. In direzione Masua, si scorge il villaggio minerario fantasma di Planu Sartu, prima di giungere alla spiaggia di Cala Domestica, piccola insenatura circondata da pareti rocciose dove, ancora una volta, i ruderi delle strutture minerarie richiamano la storia del luogo.

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