Dettaglio itinerario

Cascate d’argento e graniti rosa

All’interno del territorio del Linas diverse e spettacolari cascate possono essere raggiunte con itinerari piacevoli e interessanti.

Una delle cascate più note e maestose è la cascata di Muru Mannu che con il suo salto di 72 metri rappresenta la più alta della Sardegna.

Per raggiungere il punto di partenza del trekking, da via Nazionale, si procede in auto lungo una strada asfaltata seguendo il cartello “San Giuseppe” fin al bivio per San Sisinnio e Monti Mannu. Si prosegue a destra lungo la strada che costeggia la diga Leni fino al ponte sotto cui scorre il Rio Villascema, giungendo ad un bivio che porta, a destra, in località Villascema e, a sinistra, alla Pineta di Is Campus de Monti e a Monti Mannu. Poco dopo svoltando a destra, si abbandona la strada asfaltata e si prosegue lungo una sterrata costeggiata da una vegetazione d’alto fusto, tipica della macchia mediterranea, caratterizzata da cipressi, eucaliptus, querce, leccio, acacie…Lungo il percorso si incontrano diverse sorgenti naturali e si passa davanti a Canale Serci, dove sono presenti i resti di un’antica miniera di stagno che prende il nome della omonima località: attualmente la miniera non è più attiva, mentre i vecchi locali, un tempo alloggi dei minatori, sono adibiti a officine di fabbri e falegnami che lavorano al servizio dell’Ente Foreste. L’antico edificio della direzione è stato ristrutturato per ospitare gli uffici direzionali dell’Ente Foreste.

Proseguendo si raggiunge un’area attrezzata di tavoli e panche in legno e una sorgente naturale sulla destra, proprio in prossimità del vivaio forestale e dell’antica Colonia montana. Nella zona alta è visibile, in parte, la vecchia recinzione che un tempo circondava l’intera area della Riserva Naturale di cervi e mufloni che oggi sono stati reintrodotti in tutto il parco di Monti Mannu e che è facile incontrare soprattutto nelle ore del tramonto quando ridiscendono a valle per mangiare.

Ancora pochi metri e si è arrivati al punto di partenza del trekking: nell’ampia radura di Cantina Ferraris si lasciano le macchine per proseguire a piedi lungo la strada che costeggia il rio Cannisoni, fino da un cartello che indica alcuni dei possibili itinerari della zona, tutti numerati e ben segnati: ovvero i sentieri 113, 109, 110 e 112 che portano rispettivamente alla cascata di Piscina Irgas, alla cascata di Muru Mannu, a Punta Magusu e all’Ovile Linas.

Da qui dunque si prosegue sul sentiero 109, immersi in una vegetazione di grande suggestione: lungo il sentiero sono presenti numerose carbonaie e resti di vecchi ovili e rifugi di pastori. L’itinerario, turistico fino ai primi guadi (in tutto nove) potrebbe presentare qualche difficoltà al momento dell’attraversamento se il fiume dovesse avere una grossa portata, in caso contrario è facilmente percorribile fino al punto di incontro tra il rio Muru Mannu e il rio Linas. Da questo punto, attraverso lungo stretti passaggi rocciosi e qualche piccola disarrampicata, il trekking si conclude tra le alte pareti granitiche che circondano la cascata di Muru Mannu. L’imponenza dei suoi 72 metri suscita sicuramente forti emozioni… Il rientro avviene sullo stesso sentiero.

Tipologia percorso:
in auto e a piedi

Tempo di percorrenza:
intera giornata

Cartina geografica

Multimedia

Da vedere

Miniera di Canale Serci

Della miniera di canale Serci rimangono ancora numerose testimonianze di edifici e strutture: la laveria, alcune strutture un tempo usate come alloggi per i minatori, l’edificio della direzione, attualmente ristrutturato ed adibito ad uffici dell'Ente Foreste della Sardegna e numerose gallerie.