Dettaglio itinerario

Fili di memoria...fili di storia

L’arte della tessitura è fra le più diffuse dell’intera isola tanto che può essere considerata come uno dei tratti più marcati dell’identità sarda.

L’ampia diffusione dell’allevamento ovino e la coltivazione del lino, l’abilità delle mani e la fantasia delle donne producevano le materie prime essenziali per la tessitura. Un tempo, anche a Villacidro, ogni donna realizzava il suo corredo nuziale tessendo al telaio tovaglie, coperte, lenzuola, copri panche, asciugamani, tappeti, bisacce….

Fin da giovane età, le fanciulle apprendevano l’arte della tessitura e l’economia di ciascun paese veniva misurata in base al numero dei telai operativi e presenti; ad ogni telaio si accompagnavano sapienti mani femminili che lavoravano con pazienza e maestria alla preziosa dote.

Il suono ritmico e ripetuto del telaio segnava e scandiva le ore del giorno e riempiva le case di vita. La piccola collezione etnografica, curata dalla Proloco e custodita all’interno del Montegranatico, ospita un ormai raro esemplare di telaio e diversi esempi di manufatti dai colori sgargianti, dai disegni eleganti e delicati e dalla lunga storia. Lunga e laboriosa come la lavorazione della lana che prevedeva diverse fasi: veniva, prima, lavata mettendola a bollire in paioli di rame, poi esposta al sole e, una volta asciutta, si procedeva con la cardatura con pettini di legno. I batuffoli ottenuti venivano raccolti sull’aspo, filati sotto forma di matasse e poi raccolti in gomitoli. Oggi questa tradizionale lavorazione della lana è pressoché scomparsa.

Ma a Villacidro c’è ancora chi esercita questa antica arte e produce con tecniche tradizionali oggetti di grande valore e pregio. Un modo singolare per custodire i fili del tempo e della memoria attraverso i segreti della tessitura e dell’arte tintorea. Ancora una volta, fonte insostituibile la natura: le erbe, le radici, gli alberi forniscono le materie prime indispensabili, dalle quali si ottengono i bagni di colore tra i più vari e singolari.

Nasce così, dalla creatività dell’artigiano, il repertorio tradizionale, che comprende arazzi, “fanugas” o “burras”, le grandi coperte da letto, ma anche tovaglie, tovaglioli, asciugamani copripanca ed i classici tappeti dai colori e dai disegni tipici, insieme a questo prende vita un repertorio più moderno che comprende borse originali, gioielli di lana e accessori dai colori sgargianti e intensi.

Tipologia percorso:
presso laboratorio artigiano

Tempo di percorrenza:
mezza giornata o intera giornata

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Montegranatico e museo archeologico

L'antico “monte del grano” dal 2003, ospita il "Civico Museo Archeologico Villa Leni”: uno spazio espositivo dove sono raccolti numerosi e originali reperti provenienti dalle località archeologiche più rilevanti della zona.

Mulino Cadoni

L’imponente struttura del Mulino Cadoni, adiacente al Lavatoio, ha conservato la sua antica funzione fino agli anni successivi al secondo dopoguerra, ospitando un moderno mulino dove veniva portato il grano per la macinazione.