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Fabbrica Villacidro Murgia

Legata alla tradizione della produzione dell’acquavite è la fabbrica dei liquori Murgia, da sempre fiore all’occhiello dell’industria villacidrese.

La produzione dell’acquavite vedeva coinvolti nel passato un gran numero di villacidresi che la preparavano artigianalmente in casa e la esportavano nel resto della Sardegna. Era legata alla produzione di acquavite una delle principali coltivazioni villacidresi, quella della vite, ora quasi del tutto scomparsa nel territorio. 

L'attivita di distillazione calò notevolmente nella prima metà dell’Ottocento in seguito ad una legge del Regno che dettava delle norme molto rigide sulla tenuta degli alambicchi che venivano usati. Gli elevati costi necessari per adeguare la strumentazione costrinsero molti Villacidresi a rinunciare alla produzione, in questo modo l'acquavite e questo mestiere andarono via via scomparendo.

Nel 1886 il chimico e farmacista Gennaro Murgia, che nell’ateneo cagliaritano era stato allievo ed assistente del fisico Antonio Pacinotti, impianta a Villacidro, in un grande fabbricato vicino al rio Fluminera, una distilleria continua a vapore, costruisce dei grossi vasconi interrati per lo stoccaggio delle partite di vino che acquista andando in giro per tutta la Sardegna, e comincia a produrre distillati alcolici.

Nel giro di quindici anni la distilleria Murgia fa conoscere in tutt’Italia il nome di Villacidro e dei suoi prodotti; non solo dell’acquavite legata alla tradizione della cittadina, ma di tutti i liquori che vengono creati con le profonde conoscenze erboristiche del titolare: Villacidro Giallo e Bianco, Amaro sardo, Mandarino, Alkermes, Cedro, Menta, Crema Cacao, Crema Caffè, ecc…

La ricetta del suo liquore più famoso, il Villacidro Giallo, è segreta, è custodita con cura in qualche cassaforte e viene tramandata di generazione in generazione tra i membri della famiglia Murgia, fino ad oggi unici gestori della distilleria.

La fabbrica, che nel corso della sua esistenza dovette interrompere la sua attività solo per qualche anno nel periodo della seconda guerra mondiale, non ha mai conosciuto crisi di mercato. Attualmente produce ancora il Villacidro Giallo e Bianco, l’Amaro e il Mirto, ma in quantitativi molto limitati.

La sede di produzione è sempre quella delle origini e al suo interno si possono ancora ammirare le antiche attrezzature usate in passato per la distillazione. Interessante, da studiare e valorizzare, l’archivio della società, ancora del tutto inesplorato, e la piccola biblioteca annessa.

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