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Chiesa di San Pietro

La piccola chiesa di campagna, dedicata a S. Pietro pescatore, è rimasta nei secoli l’unica testimonianza dell’antica e ormai scomparsa villa di Leni, un piccolo villaggio di agricoltori che sorgeva lungo le sponde del rio omonimo.

Il villaggio di Leni sorge con molta probabilità nel periodo della dominazione romana e diventa nel basso medioevo, periodo dell’influenza pisana in Sardegna, la più ricca villa della curatoria di Gippi, come testimoniano i registri delle rendite del Comune di Pisa e della Diocesi di Cagliari del XIV secolo.

La villa, che nei primi anni del 1300 contava almeno 1000 abitanti, sorgeva proprio intorno alla chiesetta dedicata a San Pietro, sulla sponda destra del fiume omonimo, che offriva protezione in caso di alluvioni e terre fertili per l’agricoltura. Il territorio della villa si estendeva fino al colle di S. Eremilis che, in caso di necessità, forniva rifugio agli abitanti in pericolo ed era ottimo punto di vedetta per il controllo dei movimenti lungo la vasta piana sottostante.

Non è possibile stabilire una datazione certa della cappella dedicata a San Pietro; già nel 1089 i monaci Vittorini si occuparono dell’edificazione o della ristrutturazione di una chiesa dedicata al Santo proprio in questa località. La sua esistenza è documentata nel 1365, come attestano le rendite ecclesiastiche della diocesi di Cagliari. Anticamente la volta a capanna era sorretta da robusti tronchi di linnarbu (pioppo) e le piccole stanze attigue erano adibite anche ad abitazione dell’eremitano. Restaurata in seguito a un incendio doloso che nel 1921 distrusse il simulacro del Santo e un retablo ligneo. Attualmente la chiesetta si presenta con la volta a botte e senza arredi di particolare pregio, ma sfida ancora con la sua semplicità lo scorrere del tempo.

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