Dettaglio luogo

Piazza Zampillo

La piazza Zampillo è da sempre il cuore della cittadina; in essa confluiscono tutte le strade che scendono dai quartieri alti, che sono quasi abbarbicati alle ripide pendici della montagna, come i settori di un anfiteatro degradante verso la scena.

Attraversata e divisa dal rio Fluminera, era ricollegata nelle sue due partizioni dal ponte de Su Vicariu  che la metteva in comunicazione anche con la piazza Frontera e il palazzo municipale. Adiacente ad essa vi è la piazzetta posta tra la parrocchiale di Santa Barbara e le due chiesette di Nostra Signora e delle Anime Purganti. La piazza Zampillo per tutto l’Ottocento venne chiamata piazza Cadoni per via delle costruzioni che, su un intero lato, appartenevano all’omonima famiglia. Nel 1893, nell’ambito di un ambizioso progetto di opere pubbliche, comprendenti anche il lavatoio e il mattatoio, la piazza venne dotata di un’elegante fontana con zampillo, costruita con la stessa trachite nera di Serrenti con cui fu eretto il frontale del lavatoio. I Villacidresi presero a chiamarla così, piazza Zampillo, e continuarono a farlo anche quando, dopo qualche anno, in omaggio a un rinato spirito risorgimentale, fu battezzata come piazza XX Settembre, rigettando anche una delibera comunale del 1902 che la voleva piazza Del Popolo. Nel 1954, nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna, lo zampillo fu parzialmente smantellato per far posto a una statua intitolata a Maria Immacolata.

Per i Villacidresi è sempre stata la piazza dei giochi, delle chiacchiere e del passeggio, ma a cavallo tra Ottocento e Novecento era anche luogo di commerci e affari: davanti al ponte de Su Vicariu, cereali ed altri generi alimentari venivano scambiati tra gli abitanti del paese, ma anche venduti da forestieri che mettevano in vendita le loro mercanzie.

Sulla piazza Zampillo si affacciano la costruzione settecentesca del Montegranatico e le abitazioni di due casati villacidresi che hanno dato i natali a importanti personaggi della storia del Paese d’Ombre: i Cadoni e i Cogotti.

Cartina geografica

Parole d'Autore

…La piazza, che poi in omaggio alla famiglia fu chiamata piazza Cadoni, allora era semplicemente la piazza dei giochi e apparteneva a tutti i ragazzi del paese.

Giuseppe Dessì, Paese d’ombre

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